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conservatori irriverenti fondatori del "Riformatorio!"

di

ALESSANDRO TADDEI

Fu la flotta a garantire la vittoria su Cartagine e l’espansione mediterranea.

Durante i primi secoli della sua storia, l’Urbe aveva lentamente inglobato gran parte della penisola italiana, con guerre combattute principalmente sulla terraferma, e perciò, senza doversi mai confrontare con una grande potenza navale. L’occasione fu offerta dalla I Guerra Punica, combattuta contro Cartagine per il dominio della Sicilia: nonostante il pretestuoso intervento a sostegno dei Mamertini a Messina contro le mire cartaginesi, Roma sapeva bene che quella sarebbe stata una guerra per il controllo dell’isola e per il contenimento della potenza nemica, fondata su quella egemonia marittima mediterranea che aveva permesso floridi commerci. Per affrontare i punici Roma dovette provvedere ad una flotta tecnicamente preparata: nuove navi a cinque ordini di remi, equipaggi addestrati dai migliori comandanti reclutati in tutto il Mediterraneo e, soprattutto, l’introduzione del ‘corvo’, passerella orientabile capace di agganciare la nave avversaria per l’arrembaggio, a cui avrebbero provveduto le migliori truppe imbarcate scelte dalla terraferma. Nel 260 a.C., a Milazzo, Roma ottenne la sperata vittoria e si celebrò il primo trionfo navale. Seguirono al conflitto la conquista di Sardegna e Corsica, e durante la II Guerra Punica Roma mostrò di aver fatti propri i principi di gestione del potere marittimo, servendosene per contrastare Annibale, costretto ad agire esclusivamente via terra: pur sconfitta a Canne, con le navi Roma neutralizzò le possibilità di intervento cartaginese in Spagna e Sicilia, e sempre con le navi la guerra venne spostata dall’Italia all’Africa, fino ad arrivare alla vittoria di Zama. Dalla fine della II Guerra Punica, in poco più di cinquant’anni, Roma, forte anche della sua flotta, divenne una vera potenza mediterranea di carattere imperialista: conquista della Spagna, costituzione della provincia di Africa Nova dopo la vittoria nella III Guerra Punica, guerre vittoriose in Illiria e Asia Minore e, infine, conquista della Grecia. In particolar modo, nelle guerre macedoniche, la flotta romana, nucleo di una coalizione di più alleati, si rivelò fondamentale non tanto in scontri fondamentali, ma per il potere deterrente esercitato sui mari. L’affermazione militare e insieme economica di Roma passò quindi proprio per il controllo del mare, che trasformò l’Urbe da forza territoriale a protagonista dello scenario politico internazionale.

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