

TATTICA E GEOPOLITICA NEL BACINO NATURALE DEL MEDITERRANEO


L’Unione Europea è divisa tra Francia e Germania e l’Italia, attualmente debole nella sua azione internazionale e comunitaria, rischia di essere campo di scontro di questi stati. Rafforzare la nostra vicinanza a Washington e tornare ad esserne i maggiori sostenitori nel Mediterraneo può essere fondamentale per garantirci maggior forza nei confronti dei francotedeschi.


Un continente diviso, che con i suoi nuovi conflitti si apre ai regimi dittatoriali del dragone cinese e del neo imperialismo ottomano, sconvolto da guerre civili e bisognoso di crescita e sicurezza.


Area storicamente di influenza italiana, in particolare per quanto riguarda l’Albania e che vede l’avanzata della Turchia attraverso accordi commerciali e forniture militari.


L’Italia è il secondo paese più vecchio del mondo. Una nazione che invecchia declina ed ha timore di affrontare con dinamismo un domani sempre più incerto e di difficile interpretazione. Il tema della natalità è fondamentale per evitare il crollo economico e strategico del nostro paese.

DIPLOMAZIA
La formazione dei nostri candidati nelle istituzioni deve essere al primo posto per concepire una politica diplomatica consapevole del nostro potenziale ruolo e che duri nel tempo.

DETERRENZA
L’Italia è la nazione proporzionalmente più impegnata nelle operazioni di pace tra tutte le democrazie occidentali.
Tuttavia, la nostra forza viene meno quando si rende necessario tutelare i nostri interessi strategici.

AIUTI
Garantire investimenti ai paesi per noi strategici è fondamentale affinché si creino relazioni salde e durature ed affinché si mantenga intatto il perseguimento dei nostri obiettivi economici o geopolitici.
TORNARE NEL CANALE
TORNARE PROTAGONISTI NEL MARE “MICA TANTO NOSTRUM”
Lo chiamiamo “Mare Nostrum” ma la verità è che oramai ci sono dentro tutti, turchi e russi compresi.
Mentre tutti si armano e si preparano a nuove sfide (Turchia, Algeria ed Egitto in primis) l’Italia ha timore di far uscire la propria flotta persino nel canale di Sicilia, mossa questa che potrebbe ricordare ad Ankara che oltre Pantelleria il gioco finisce.

Le principali basi straniere nelle aree di nostro interesse.
Prima ancora di poter pensare di rimettere piede in Libia, occorre costituire la Zona Economica Esclusiva italiana e decidere cosa fare da grandi, sviluppando un piano di impiego della nostra marina che va via via sempre più assottigliandosi.
IL CONCETTO
DI MEDITERRANEO ALLARGATO
Ripreso il canale di Sicilia, riprendiamo a sognare
Il concetto di “Mediterraneo allargato” prende vita nella seconda metà degli anni’80 grazie all’Istituto di Guerra della Marina Militare Italiana, il quale per primo ha definito “Mediterraneo allargato” lo scenario nel quale le nostre unità navali trovavano impiego, anche al di fuori di quello che geograficamente è il bacino mediterraneo.
Questo scenario va dalle isole Canarie fino al Golfo Persico, dall’Oceano Atlantico fino al Mar Nero, impegnando le nostre forze navali in Somalia e Golfo Persico.
Oggi, con il disimpegno americano nella nostra area, è necessario raccogliere gli inviti degli Stati Uniti e del Giappone a partecipare alle operazioni nel Mar Cinese contro l’espansione di Pechino.