Vuoi sapere nel concreto cosa significhi essere conservatore? Te lo dice Prezzolini!
Vuoi sapere nel concreto cosa significhi essere conservatore? Te lo dice Prezzolini!
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Prima di tutto il Conservatore si guarderà bene dal confondersi
con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti,
i nostalgici; perché il Conservatore intende «continuare
mantenendo», e non tornare indietro e rifare esperienze
fallite. Il Conservatore sa che a problemi nuovi occorrono
risposte nuove, ispirate a principii permanenti.
Il conservatore non è contrario alle novità perché
nuove; ma non scambia l'ignoranza degli innovatori
per novità.
Gli elementi naturali della società, sono per un
Conservatore, la proprietà privata, la famiglia, la patria e la
religione.
Il Conservatore reputa utopici i programmi universali
(come abolire la povertà, l’analfabetismo, la fame in
tutti i Paesi del mondo); e propone programmi parziali,
limitati a un dato Paese, a un dato periodo di
tempo per ottenere frutti sensibili.
il Conservatore non ritiene che la povertà e l'insuccesso siano dovuti
sempre alle condizioni sociali o all’ignoranza
degli individui; sa che dipendono da condizioni generali
della vita, da scarsa capacità o volontà di lavorare,
da povertà d’immaginazione, da inferiorità o da
accidenti fisici o fisiologici; ai quali si deve provvedere
con la carità privata o pubblica.
Per un Conservatore il più importante scopo di ogni comunità
è quello di mantenere intatte le proprie caratteristiche
di usi, di costumi, di lingua e, quando è il
caso, di razza e di religione; a questo scopo segue
quello di assicurare al maggior numero il benessere
necessario allo sviluppo di tutte le qualità potenziali
dei singoli.
Il Conservatore si
sforza di far sì che il potere sia in mano dei più razionali,
dei più colti, dei meglio educati, di coloro che
hanno dimostrato di saper inventare, di poter produrre,
di volerne conservare il prodotto e d’avere
senso di responsabilità nell’uso del potere e della ricchezza
che si possono conquistare con la competizione.
Il Conservatore crede che la competizione abbia perfezionato
le capacità dell'essere umano e non vede
quindi ragione di modificare le condizioni che ne han
reso finora possibile lo sviluppo.
Il Conservatore è realistico; parte dal principio che gli uomini non sono uguali.
Gli uomini sono disuguali per salute, per età,
per sesso, per apparenza, per educazione, per ingegno,
per forza, per coraggio, per bontà, per onestà,
e per molte altre condizioni dovute alla ereditarietà
ed alla fortuna.
Il Conservatore è contrario alla espansione dei poteri,
dei diritti, della beneficenza dello Stato, il quale dovrebbe
limitarsi a provvedere, in modo tecnico perfetto,
la sicurezza dell' indipendenza nazionale, le comunicazioni
rapide ed a buon mercato, l'igiene necessaria
alla salute della popolazione, la scuola che
sa scegliere i migliori, una vecchiaia non questuante,
la cura delle malattie gratuita; e soprattutto dovrebbe
offrire un corpo di giudici imparziali, un codice di
leggi chiare, una esecuzione della giustizia rapida e
poco costosa per tutti ed una stabilità di istituzioni
che permetta ai cittadini di provvedere al futuro con
una certa sicurezza.
Il Conservatore considera come pericolo sociale un’eccessiva
concentrazione di ricchezza nelle mani dei
pochi come un’eccessiva povertà nelle masse, e mira
alla costituzione di una larga classe media, superiore
in numero ed in potere ai pochi molto ricchi ed ai
troppi troppo poveri.
Per un Conservatore le divergenze tra Stati non possono esser tutte risolte con accordi dipendenti da ragioni e discussioni; e nessun tribunale internazionale esiste che abbia la forza per imporre l'esecuzione dei propri giudizi. Cosicché, per quanto sarebbe augurabile una soluzione pacifica dei conflitti, bisogna rassegnarsi alla possibilità delle guerre.
Il Conservatore sa che l’estensione della burocrazia, l’uso di mercenari o di armi straniere, l’aumento progressivo delle tasse, la svalutazione della moneta sono stati sempre il principio della decadenza delle società e hanno annunziato il principio della fine della loro indipendenza.
Il Conservatore rispetta la libertà dei culti religiosi, ma non permette ad alcun gruppo religioso di esercitare influenza sulla vita politica della società.
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Prima di tutto il Conservatore si guarderà bene dal confondersi
con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti,
i nostalgici; perché il Conservatore intende «continuare
mantenendo», e non tornare indietro e rifare esperienze
fallite. Il Conservatore sa che a problemi nuovi occorrono
risposte nuove, ispirate a principii permanenti.
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Il conservatore non è contrario alle novità perché
nuove; ma non scambia l'ignoranza degli innovatori
per novità.
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Gli elementi naturali della società, sono per un
Conservatore, la proprietà privata, la famiglia, la patria e la
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Il Conservatore reputa utopici i programmi universali
(come abolire la povertà, l’analfabetismo, la fame in
tutti i Paesi del mondo); e propone programmi parziali,
limitati a un dato Paese, a un dato periodo di
tempo per ottenere frutti sensibili.
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il Conservatore non ritiene che la povertà e l'insuccesso siano dovuti
sempre alle condizioni sociali o all’ignoranza
degli individui; sa che dipendono da condizioni generali
della vita, da scarsa capacità o volontà di lavorare,
da povertà d’immaginazione, da inferiorità o da
accidenti fisici o fisiologici; ai quali si deve provvedere
con la carità privata o pubblica.
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Per un Conservatore il più importante scopo di ogni comunità
è quello di mantenere intatte le proprie caratteristiche
di usi, di costumi, di lingua e, quando è il
caso, di razza e di religione; a questo scopo segue
quello di assicurare al maggior numero il benessere
necessario allo sviluppo di tutte le qualità potenziali
dei singoli.
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Il Conservatore si
sforza di far sì che il potere sia in mano dei più razionali,
dei più colti, dei meglio educati, di coloro che
hanno dimostrato di saper inventare, di poter produrre,
di volerne conservare il prodotto e d’avere
senso di responsabilità nell’uso del potere e della ricchezza
che si possono conquistare con la competizione.
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Il Conservatore crede che la competizione abbia perfezionato
le capacità dell'essere umano e non vede
quindi ragione di modificare le condizioni che ne han
reso finora possibile lo sviluppo.
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Il Conservatore è realistico; parte dal principio che gli uomini non sono uguali.
Gli uomini sono disuguali per salute, per età,
per sesso, per apparenza, per educazione, per ingegno,
per forza, per coraggio, per bontà, per onestà,
e per molte altre condizioni dovute alla ereditarietà
ed alla fortuna.
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Il Conservatore è contrario alla espansione dei poteri,
dei diritti, della beneficenza dello Stato, il quale dovrebbe
limitarsi a provvedere, in modo tecnico perfetto,
la sicurezza dell' indipendenza nazionale, le comunicazioni
rapide ed a buon mercato, l'igiene necessaria
alla salute della popolazione, la scuola che
sa scegliere i migliori, una vecchiaia non questuante,
la cura delle malattie gratuita; e soprattutto dovrebbe
offrire un corpo di giudici imparziali, un codice di
leggi chiare, una esecuzione della giustizia rapida e
poco costosa per tutti ed una stabilità di istituzioni
che permetta ai cittadini di provvedere al futuro con
una certa sicurezza.
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Il Conservatore considera come pericolo sociale un’eccessiva
concentrazione di ricchezza nelle mani dei
pochi come un’eccessiva povertà nelle masse, e mira
alla costituzione di una larga classe media, superiore
in numero ed in potere ai pochi molto ricchi ed ai
troppi troppo poveri.
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Per un Conservatore le divergenze tra Stati non possono esser tutte risolte con accordi dipendenti da ragioni e discussioni; e nessun tribunale internazionale esiste che abbia la forza per imporre l'esecuzione dei propri giudizi. Cosicché, per quanto sarebbe augurabile una soluzione pacifica dei conflitti, bisogna rassegnarsi alla possibilità delle guerre.
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Il Conservatore sa che l’estensione della burocrazia, l’uso di mercenari o di armi straniere, l’aumento progressivo delle tasse, la svalutazione della moneta sono stati sempre il principio della decadenza delle società e hanno annunziato il principio della fine della loro indipendenza.
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Il Conservatore rispetta la libertà dei culti religiosi, ma non permette ad alcun gruppo religioso di esercitare influenza sulla vita politica della società.
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